Welcome back Flora

La settimana scorsa o forse l’altra mi sono imbattuta in una musicista, una come tutte le altre a prima vista quelle che ti trovano per proporti la loro musica con il classico DM porta a porta su twitter. Essendo una persona curiosa prima di rispondere provo sempre  ad ascoltare quello che fanno, spulcio un po’ sul loro sito (evitando come la peste la lettura della biografia)  o sui loro media, giusto per decidere se vale la pena dire anche solo prego.

Devo dire che la sua musica mi ha colpito (mi sembrava stesse cercando di dire qualcosa ) e ho deciso di rispondere. Quattro chiacchere dopo mi sono ritrovata a scaricare le sue canzoni in pre-release e invece di dire solo bello (e togliermela di torno) ho deciso di fare un po’ di ascolto critico per cercare di imparare dagli altri esercitandomi ad ascoltare per poi riuscire a correggere me stessa. Ero un po’ spaventata,  la gente è  suscettibile e fraintende le critiche  che invece , quando fatte con garbo, sono una vera benedizione; lo ritengo l’unico sistema valido,  attraverso cui  è possibile giungere ad un miglioramento oggettivo di se stessi e del proprio lavoro. Questa volta ero di fronte ad un artista e l’intelligenza di questo tipo di persone è fortunatamente diversa.

E’  stato palese che le persone che ho incontrato fino ad oggi sono persone SBAGLIATE, probabilmente incapaci di gestire la loro creatività e di muoversi in avanti, e tronfie dei 4 likes  di mamma e papà vanno in giro sentendosi superstars. Questa volta è stato invece piacevole ed  edificante per me  scambiare quattro chiacchiere con lei, anche perchè io non parlo con nessuno e se decido di raccontare le mie visioni a  qualcuno vengo sempre vista come l’aliena che dice cose incomprensibili. Ma qualche volta, quando le persone sono “speciali,” mi sembra addirittura di riuscire a creare una sorta di filo comunicativo, e questo è stato un raro caso.

Ho smesso di parlare con la gente perchè mi guardano come fossi una strana,  a loro non interessa quello che io ho da dire e a me non interessa quello che loro dicono. ( E quando le persone mi chiedono come sto’, dopo secoli che non mi hanno scritto di solito vogliono solo che io faccia qualcosa per loro, ma quella Flora è morta).

Ho deciso a seguito di questa connessione di mantenere la mente aperta, di impegnarmi di più in questo progetto che è ancora molto confuso, ma che procede seguendo le mie variazioni e le mie ispirazioni, man mano che esse si modificano.

Ho improvvisamente deciso grazie a lei che io non sono male,  sono capace di fare cose che non sono affatto male, non sono ancora perfetta, devo lavorare, ma si IO NON SONO MALE. Ho delle orecchie che funzionano (anzi mi viene in mente lo zio O.: Flora, your ears are 100% fine!!!) , ho la capacità di visualizzare concetti e di produrre immagini che anche gli altri possono visualizzare e Cristo, sono una dea quando devo visualizzare la musica e  convertirla in storie. Io sono capace di fare tutto devo solo trovare la forza e la costanza per portare a casa questo progetto.

La mia più grande frustrazione in questo momento è riuscire a finire le cose che ho iniziato. E’ difficile riaprire ciò che ho fatto 2 anni fa ed editarlo, per una serie di motivi, perchè questa è la mia natura e perchè quando ho fatto quelle cose era un momento doloroso. Questo dover lavorare riprendendo  le cose che ho composto allora  in funzione delle nuove conoscenze è per me quasi inconcepibile. Questo è il pensiero che produce in me uno stato di stasi e di ansia che  mi fa stare male ma che voglio e devo riuscire a superare.

Se anche il progetto non dovesse mai giungere alla forma finale di spettacolo io DEVO poter scrivere la parola FINE ed archiviarlo definitivamente: questo è il mio OBIETTIVO.

FD-LIGHT-PROJECT

Lo scrivo, lo guardo con determinazione ed inizio ad aggredirlo da oggi.

 

Flora