Flora Tarantino

Laboratorio di idee

Realizzazione video Senso Spietato – Dietro le quinte di un videoclip tra miniaturizzazioni e green screen

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Realizzazione video Senso Spietato per Marcello Zappatore

Ho avuto il piacere di lavorare alla realizzazione del video Senso Spietato per il musicista Marcello Zappatore.

In questo articolo voglio condividere la mia esperienza, dalla progettazione alle riprese fino alla post-produzione. Ti guiderò passo dopo passo nel processo creativo e tecnico che ha dato vita a questo progetto.

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Quando l’autore del brano mi ha detto che voleva la realizzazione del video Senso Spietato, per il quarto singolo del suo album SUSCO, ho buttato giù subito una prima idea, basandomi sul primo ascolto del pezzo.

Tuttavia prima storyboard venne scartata perché troppo complessa. Ma in quel periodo stavo sperimentando con editing video e miniaturizzazioni, creando interazioni tra figure umane e oggetti di vita quotidiana. Appena Marcello Zappatore ha visto i miei esperimenti, il concept del video è nato in modo spontaneo.

Realizzazione video Senso Spietato: riprese e montaggio tra green screen e set casalingo

Il videoclip è stato girato in due giorni:

  • Primo giorno → Set in green screen, dove abbiamo filmato i musicisti e le comparse che sarebbero poi state miniaturizzate.
  • Secondo giorno → Riprese in interni, dentro una casa, con una serie di idee semplici ma d’effetto.

Lavorare con Marcello è sempre un’esperienza stimolante: il confronto continuo e lo scambio di idee è un potente mezzo creativo ed quello di cui ho bisogno perchè mi aiuta a tirare fuori il meglio di me.

Era da cinque anni che non dirigevo nessuno. Eppure, nonostante fosse il mio primo videoclip musicale che utilizzava la tecnica del compositing, l’energia delle persone coinvolte mi ha messo subito nella giusta condizione per visualizzare l’intero montaggio in anticipo. Sono arrivata sul set già con una serie di idee scritte per riuscire ad ottimizzare il tempo a nostra disposizione nella stanza green screen che era in uno studio di registrazione nel salento.

Post-produzione: spremere l’hardware per ogni singolo frame

Dopo le riprese, ho iniziato a montare e realizzare il video di Senso Spietato. Qui è arrivata la parte più frustrante: il mio hardware non era all’altezza dell’editing video, e ogni operazione era un piccolo calvario.

Non so quanti possano dire di aver spremuto fino all’ultimo bit la propria macchina, ma io ci sono riuscita. È stato un processo estenuante, pieno di compromessi creativi, ma non esiste nella mia testa la parola “arrendersi”.

Dal punto di vista tecnico, la parte più difficile è stata la rimozione del green screen, a causa delle luci non ben calibrate e delle riprese non ottimali. Sia per il montaggio che per gli effetti visivi, ho utilizzato Adobe After Effects, perché all’epoca non avevo alternative disponibili.

Gestire un progetto complesso con un computer non all’altezza significa trovare soluzioni alternative. Per evitare crash continui, ho suddiviso il lavoro in più fasi: prima ho montato le sequenze principali, poi ho applicato gli effetti visivi su file esportati separatamente, e infine ho unito tutto in un’unica timeline.

Anche l’a gestione l’utilizzo dei proxy è stato fondamentale: ho dovuto ridurre la risoluzione dei file per poter lavorare in real-time senza troppi blocchi. Solo alla fine ho esportato il video in qualità massima, controllando che tutti gli effetti e la color fossero bilanciati correttamente.

Obiettivo? Raggiungere il miglior risultato possibile, dimostrare a me stessa che, nonostante tutto, posso portare il mio editing a livello professionale o lameno provarci. La sfida contro me stessa è sempre la più divertente.

Il mood del video: ironia (spietata) e libertà creativa

La storyboard era aperta, senza vincoli rigidi.

All’inizio avevo considerato alcune soluzioni visive più complesse, ma per motivi tecnici ho dovuto fare delle scelte. Ad esempio, volevo aggiungere transizioni visive tra le varie scene che fossero più in linea con l’idea del video, ma alla fine ho preferito puntare su un montaggio più pulito e dinamico.

Perciò ho seguito la musica, enfatizzato i passaggi e giocato con l’ironia, senza regole se non il puro divertimento visivo. L’importante era che fosse coinvolgente per chi lo guardava e appagante per chi ci ha lavorato.

E, quando il video uscito, vedere le persone e i protagonisti divertiti dal video è stata una bella soddisfazione.

  • La mia scena preferita? La scena finale, in cui Marcello perde la camicia.
  • La scena più improbabile? Il mio cameo accidentale, sotto forma di ombra sullo stipite della porta all’inizio del video.

Devo dire che il supporto di Marcello è stato fondamentale, come sempre. Lavorare con me non è facile – lo ammetto – perché sono una perfezionista, o come direbbero alcuni, una rompib* certificata.

Ma in questo progetto ho imparato una cosa: ogni tanto bisogna fermarsi e trovare il giusto compromesso tra tecnica e visione.

Il risultato? Crescita ed esperienza sul campo

Con questo videoclip credo di aver fatto un salto di qualità. Ho affinato le mie capacità di montaggio, editing e gestione degli effetti visivi. Ogni progetto per me è una crescita, una sfida da affrontare. Se alla fine di un lavoro sento di aver imparato qualcosa di nuovo, so che è stato un viaggio che valeva la pena fare.

www.marcellozappatore.com Il sito dell’autore del brano dove troverete tutti i link per ascoltare o acquistare il suo album SUSCO e i video, su cui peraltro gira un mio tema wp!

Extra & Goodies

Vuoi vedere alcuni retroscena del video di Senso Spietato?

Cut-out & scarti di montaggio

La prima Thumbnail scartata per il rilascio ufficiale

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Senso spietato, goodies
GOODIES: La prima thumb che realizzai che venne poi scartata e mai finita per il video di Senso spietato di Marcello Zappatore

Guarda il video di Senso Spietato

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Scopri l’album di Marcello Zappatore e i suoi progetti su www.marcellozappatore.com

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